Mobilità delle anche

Mobilità delle anche

Quanto è importante avere una buona mobilità delle anche? Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare sia l’aspetto fisico che emotivo.

Anatomia delle anche

L’articolazione dell’anca, nominata articolazione coxofemorale, è l’articolazione più grande del nostro corpo. Congiunge il tronco nella sua regione pelvica agli arti inferiori. Importantissima nella deambulazione e nelle attività di carico, è molto stabile ed è per questo motivo che  sacrifica un certo arco di movimento.

Essa ci permette di camminarecorreresaltare e compiere i diversi movimenti degli arti inferiori (avanti, dietro, laterale, di rotazione e di circonduzione), come per esempio salire le scale, piegarci per raccogliere qualcosa e anche stare seduti con le gambe incrociate.

Sia in stazione eretta che quando camminiamo o corriamo, l’anca sostiene il peso della parte superiore del corpo scaricandolo lungo gli arti inferiori. L’anca è importante anche nel mantenere l’equilibrio e il corretto angolo di inclinazione pelvica.

Per il suo benessere e per prevenire o alleviare la rigidità articolare, è fondamentale fare movimento sano, tenere una buona postura e aver sviluppato una muscolatura tonica. Il benessere delle anche risulta dunque fondamentale per evitare stress e possibili infortuni a ginocchia, caviglie o al tratto lombo-sacrale del rachide.

Aspetto emozionale

A livello energetico, le anche sono collegate al primo chakra: Muladhara. Esso è collegato alle ghiandole surrenali e a tutte le ossa del corpo, in particolare alle gambe e alle anche. Il primo chakra è associato all’elemento Terra, al radicamento, al nutrimento, alla sicurezza, alla fiducia in se stessi, alla sopravvivenza e alla paura.

Le anche sono la sede di emozioni più intime in quanto fortemente legate alla sessualità. Associate anche al senso di pudore e alla vergogna date da memorie arcaiche e genealogiche.

A livello psicosomatico l’anca rappresenta la finestra tra il nostro conscio e inconscio, i nostri desideri più profondi, il nostro modo di vivere la vita, il nostro rapporto con gli altri, con l’esterno e il modo in cui noi lo vediamo.

Dunque, la relazione tra le anche e le nostre emozioni è notevole.

Dona mobilità alla tue anche

Analizzando sia l’aspetto fisico che quello emotivo delle nostre anche possiamo affermare che avere una buona mobilità è davvero importante. Ma come possiamo acquisire più mobilità?

Immagino ti sia venuta in mente la classica posizione Yoga da meditazione con le gambe incrociate. A tal proposito ci tengo a farti sapere una cosa. Lo Yoga nasce in oriente dove le abitudini sono differenti dalle nostre:

  • gli orientali non sono abituati a sedersi sulle sedie per mangiare
  • o sulle panche per aspettare l’autobus o nelle sale d’attesa

semplicemente si siedono incrociando le gambe o si accucciano!

Per questi motivi l’articolazione coxofemorale è molto mobile, i legamenti molto elastici e assumere questa posizione non solo sarà naturale, ma anche comoda!

Noi occidentali, che invece siamo abituati ad usare sempre sedie e panche, abbiamo spesso difficoltà a mantenere a lungo questa posizione. Non ti abbattere se durante una pratica yoga ti accorgi di sentirti un po’ legato con le gambe incrociate.

E’ bene iniziare per gradi, ascoltando e assecondando il tuo organismo. Sì perché ogni organismo è unico, come uniche saranno le tue posizioni e le tue aperture di anche. L’obiettivo dunque non è fare la spaccata, ma creare movimento per superare di volta in volta i tuoi limiti con gentilezza.

Come Patanjali insegna “ogni asana deve essere comodo”!

 

Ingrid